API E MIELE VALMARECCHIA
Iscritta all’Albo Nazionale Allevatori Api Italiane
Prodotti certificati biologici Bioagricert

Newsletter aziendale
Rofelle, agosto 2015

1)I nostri mieli.
2)Tecniche di produzione e di uso di api regine per fini aziendali.
3)Genetica. Carattere e destino.

4)Genetica apistica. Maurice Maeterlinck:
tutto ciò che l’uomo può lusingarsi d’imparare.
5)Api e poesia. Virgilio:
Quale dio, o Muse, ci rivelò quest’arte?
6)Una piccola impresa indipendente: dio, 
una poesia di Giacomo Devoto.
7)Poesia: Maria Fonte.
8)Io: me e te, noi.  Vomere.  
9)Poesia popolare dell’Alta Valmarecchia toscana: mano piazza.

 

1)I NOSTRI MIELI

Sono di nuovo disponibili i mieli di castagno e di melata di quercia; fra poco saranno pronti anche limone, agrumi ed eucalipto.
Il listino completo può essere richiesto a info@rofelle.it.

2)TECNICHE  DI PRODUZIONE E DI USO DI API REGINE
per fini aziendali, di Gabriele Milli.  (Prima parte)

Uscito nel n. 6/2015 (agosto/settembre) di Lapis, l’articolo era stato letto durante “Le giornate di studio invernali dell’ANERCEA” a Montluçon (Auvergne), il 3 e il 4 febbraio 2015  (http://www.anercea.fr), e descrive alcune tecniche di produzione e di uso di api regine nella nostra piccola azienda. Dobbiamo premettere che non abbiamo inventato niente; abbiamo solo tentato di imparare da altri e riadattare, in particolare dalla lettura dell’ancora più che ottimo libro di Gilles Fert “L’allevamento delle api regine”.
Grazie alla redazione di Lapis per la cortese ospitalità.

3)GENETICA.  Carattere e destino.

Il carattere di un uomo è il suo destino.
(Detto popolare di origine, sembra, sconosciuta. )

4)GENETICA APISTICA: Maurice Maeterlinck.

Tutto ciò che l’uomo può lusingarsi d’imparare.

“Tacerò tutte le informazioni erronee che, in campagna e in molte opere, formano ancora la favola dell’alveare. Quando vi saranno dubbi, dispareri, ipotesi, quando arriverò alla soglia dell’ingoto, lo dirò lealmente.
  Vedrete che ci fermeremo spesso davanti all’ignoto.
A parte le grandi manifestazioni visibili della loro vita associata e della loro attività, non si sa nulla di ben preciso sulle favolose figlie di Aristeo. Via via che le alleviamo, impariamo a ignorare sempre più le profondità vere della loro esistenza, ma è un modo d’ignorare già migliore dell’ignoranza incosciente e soddisfatta che costituisce il fondo della nostra scienza della vita; ed è probabilmente tutto ciò che l’uomo può lusingarsi d’imparare in questo mondo.”
(La vita delle api, I classici della Bur, 1989, p. 32.)

5) API E POESIA: Virgilio, Georgiche, libro IV.

Quale dio, o Muse, ci rivelò quest’arte?

E continuerò parlando del miele
che cade dal cielo come dono divino:

Allora, qui descriverò le doti
che Giove stesso attribuì alle api in premio
per aver nutrito in una grotta del Ditte,
attratte dai canti selvaggi
e dallo strepito di bronzo dei Cureti,
il re del cielo.

In base a questi segni, a queste prove,
qualcuno ritiene che nelle api
via sia una parte della mente divina,
un soffio d’infinito,
perchè la divinità penetra dovunque,
nelle terre, negli spazi di mare,
nelle profondità del cielo;
da lei chiunque nasca,
greggi, armenti, uomini, ogni specie di fiere,
attinge la sua effimera vita;
poi, dissolto, ogni essere ritorna
e si rimette a lei:
non esiste la morte,
vivo vola nel novero degli astri
assurgendo all’immensità del cielo.

Quale, quale dio, Muse, ci rivelò quest’arte?
Dove ebbe origine questa pratica umana?
Fuggendo da Tempe in riva al Peneo,
il pastore Aristeo, che, dicono,
avesse perso le sue api
per fame e per malattia,
si fermò addolorato alla sorgente sacra
da cui sgorga il fiume,
….
(Kindle,  2014)

6)UNA PICCOLA IMPRESA INDIPENDENTE:
dio,
 una poesia di  Giacomo Devoto.

dio


Il tema deiwo- rappresenta la più antica denominazione della divinità, collegata con la nozione di “luce”. … Come collegamenti più lontani ha i temi del latino Jovisitaliano Giove e del latino dies, diurnus italiano dì, giorno.
Nelle aree indoeuropee intermedie alla nozione della divinità come luce si è sostituita quella di “spirito” … , “(spirito) evocato” …, “distributore di destino”.

(Avviamento alla etimologia italiana, Mondadori, 1979)

7)POESIA: Maria Fonte

gennaio

Piove piano a gocce
piccole gocce rade e nebbia
e nella nebbia cerco il sole
e strade da percorrere
per arrivare a te
che sei vicino, vicino,
anzi no vicinissimo
e ti ho sentito tante volte
esplodere di luce in un tramonto
assurdo di colori irripetibili
da piangere per la troppa bellezza.
Vibri come musica perfetta
nei meandri di un cuore
che sangue non ha, eppure
batte e vive e riempie
di vita fluida scintillante
tutto l’essere, ogni cellula
cresce si espande
in un abbraccio universale
profondo totale che risuona
di altri spazi e altri mondi.
Piove stamani piano
umido e nebbia e grigio…
E il ricordo di te
l’assenza di te che riempie
montagne e vallate
e oceani insondabili
e aspetto
sì, io ti aspetto.
E lo so che verrai.

partecipazione

Partecipo alla Vita
da cui provengo
a cui sempre ritorno
e dalla quale mai m’allontano
non conosco altra separazione
se non il gioco eterno
del perdersi e ritrovarsi sempre
con la gioia stupita
di chi si appartiene
e rinnova l’estasi
che si espande
a ogni nuovo incontro
come cerchi nell’acqua
di un lago azzurro senza sponde.

8)IO: me e te, noi. Vomere.

vomere

Ti guardo negli occhi e tremo:
per nulla non serve morire.
Novembre semina
e maggio raccoglie; io vivo
ti ascolto nel cuore … il buono,
la gioia, la voce, la luce.

9)POESIA POPOLARE DELL’ALTA VALMARECCHIA TOSCANA:
mano piazza
Raccolta dall’insegnante di scuola elementare Virginia Carbellotti
Mano mano piazza
mano mano piazza
qui ci passò una lepre pazza
questo (il pollice) la vide
questo (l’indice) l’ammazzò
questo (il medio) la cucinò
questo (l’anulare) la mangiò
e a questo piccinino
non toccò neanche un ossicino
lecca il piattino
lecca il piattino!
 ∴
Api e miele Valmarecchia di Toschi Valeria
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