API E MIELE VALMARECCHIA
Iscritta all’Albo Nazionale Allevatori Api Italiane
Prodotti certificati biologici Bioagricert

Newsletter aziendale
Rofelle, giugno 2015

1)L’ape regina di Rofelle.
2)Inforeines, 1° trimestre 2015,  n° 109.
3)Pensare italiano per l’ape italiana.
4)Genetica. Sallustio: carattere, ambiente e comportamento.
5)Genetica apistica: Susan Cobey.
6)Api e poesia: Lorscher Bienensegen, la cattura dello sciame.
7)Una piccola impresa indipendente, una poesia di
Hölderlin Scardanelli.
8)Poesia: Ernesta Seghetti.
9)Io: me e te, noi.  Il giusto.
10)Poesia popolare dell’Alta Valmarecchia toscana:
tu ru ru, tu ru ru.

 

1)L’Ape regina di Rofelle.
a)Fecondazione in poliandria controllata.
E’ ripresa la vendita dell’Ape regina di Rofelle.
L’allevamento è tutto in montagna, nella piccola valle di Rofelle: le madri maschi per la fecondazione in poliandria controllata sono a punto; ma le percentuali per linea sono sempre work in  progress, a seconda dell’emergere di altri caratteri che riteniamo interessante tentare di comporre e  trasmettere.

Ci sentiamo di dover premettere che vendiamo solo le api regine eccedenti il fabbisogno aziendale: quindi una quantità veramente piccola (max 200/300). Al momento in questa stazione lavoriamo con circa 400 nuclei di fecondazione.

b)Fecondazione da una sola linea maschile.
In settimana pensiamo di inizare ad utilizzare anche la stazione per la fecondazione con una sola linea maschile.
I fuchi volano già nell’aria,
in trepidante attesa della loro forse fortunata sorte di
risorgere dalla morte alla vita morendo d’amore.
Eletti da natura quelli a cui la vita concederà il caso del loro destino.
In questa stazione, sperimentale per il secondo anno, abbiamo predisposto per 200 nuclei solo su telaio grande.

L’esperienza dell’anno passato è stata positiva per quanto riguarda la precisione  nella trasmissione e nella composizione; ma le famiglie, anche se in situazioni normali risultano decisamente più produttive, sono altrettanto decisamente più deboli nella capacità di affrontare gli imprevisti disagi ambientali, come è naturale conseguenza del maggiore taglio di variabilità genetica rispetto alla fecondazione in poliandria controllata.

Al momento non vendiamo api regine provenienti da questa stazione.

2)Inforeines, 1° trimestre 2015,  n° 109: nessun allevatore di api regine iscritto all’Annuario ANERCEA 2015 alleva l’ape italiana.

È uscito il nunero 109 di Inforeines, la rivista dell’ANERCEA, l’Assocciazione nazionale francese di allevatori di regine e dei centri d’allevamento apistico. Lo segnialiamo  per:
a)l’importanza del dossier “Stratégie printanière” (Strategia primavera: il modo migliore di condurre gli alveari in primavera);
b)l’Annuario degli allevatori ANERCEA 2015: su 36 allevatori iscritti nessuno alleva l’ape italiana.

3)Pensare Italiano per l’ape italiana.

Pensare italiano per l’ape italiana, una “breve presentazione dell’ape italiana in Italia”,  è uscito sul n. 5/2015 di Lapis. L’articolo fu scritto tre ani fa per il nunero 100 di Info Reines, la rivista dell’ANERCEA, quando ancora ero Presidente dell’AIAAR, e riflette quindi la mia situazione personale di allora. Da allora molte cose personalmente sono cambiate, e sono incamminato su altri sentieri; e non è certo questo il luogo per entrare nel merito dei perché, comunque evidenti.
Condivido però interamente ancora l’analisi del passato e del presente della situazione  dell’ape italiana; e delle uniche soluzioni possibili per il suo futuro, a partire dal ruolo dell’impresa e dalla correttezza del rapporto fra impresa e istituzioni.

Ringrazio la Redazione di Lapis che ha ritenuto utile riproporre al settore queste riflessioni che ormai iniziavano ad essere corrose dalla polvere. Mi auguro che, per il poco che valgono,  possano servire ad alcuni (pochi) per qualcosa e non a molti per nulla. (G.M.)

4)GENETICA. Carattere, ambiente, comportamento. Sallustio,
De Catilinae coniuratione: il degrado della politica e la morte della Repubblica.

“Ma come la Repubblica, con la tenacia e la giustizia, si fu ingrandita e i re più potenti furono soggiogati e genti barbare e grandi nazioni sottomesse con la forza, e la rivale dell’impero romano, Cartagine, fu distrutta dalle fondamenta e ci erano aperti tutti i mari, tutte le terre, la sorte incominciò a infierire e a sovvertire ogni cosa. Quelli stessi che avevano sopportato senza un lamento fatiche, pericoli, sorti incerte e avverse, nella tranquillità, nel benessere – beni d’altro canto desiderabili – non trovarono se non angustie e sciagure.
La sete di denaro e di potere aumentò e con essa, si può dire, divamparono tutti i mali. Fu la cupidigia a spazzar via la buona fede, la rettitudine e tutte le norme del vivere onesto, indusse gli uomini all’arroganza, alla crudeltà, alla negligenza degli dei, alla convizione che non c’è cosa che non sia in vendita. L’ambizione indusse molti a fingere, a tener chiuso in cuore un pensiero e manifestarne un altro, a considerare amici e nemici non per i loro meriti ma per il vantaggio che potevano ricavarne, a parere onesti più che ad esserlo. Sulle prime, questi vizi aumentarono lentamente; a volte furono anche puniti. Ma poi il contagio si diffuse a guisa di pestilenza, la città mutò volto e quel governo (la Repubblica) che era il più giusto, il migliore, divenne crudele e intollerabile.”
(Traduzione di L. Storoni Mazzolani. Segnalato da mia figlia Celeste.)

5)GENETICA APISTICA: Susan Cobey.

“Il genetista Rob Page descrive l’allevamento dell’ape come un pallone. La pressione applicata su un punto causa la fuoriuscita di cose inaspettate in altri luoghi. La complessità e le dinamiche del comportamento dell’ape da miele presenta una serie di ostacoli unica. Noi stiamo incominciando a scoprire solo ora le sfumature di come tutto questo funziona.”
(Dall’American Bee Journal, marzo 2003. Traduzione di G.M.)

6) API E POESIA:  Lorscher Bienensegen. (The Lorsch Bee Blessing, La benedizione dell’ape di Lorsch o La cattura dello sciame.)

(Old high German)

Kirst, imbi ist hûcze
Nû fliuc dû, vihu mînaz, hera
Fridu frôno in munt godes
Gisunt heim zi comonne
Sizi, sizi bîna
Inbôt dir sancte Maria
Hurolob ni habe dû
Zi holce ni flûc dû
Noh dû mir nindrinnês
Noh dû mir nintuuinnêst
Sizi vilu stillo
Uuirki godes uuillon

(Scritto nel 9 sec. in alto tedesco antico, la traduzione è dall’inglese: Cristo, lo sciame è qui. / Volate ora, miei animali, venite. / Nella pace del Signore, nella protezione di Dio, / tornate a casa in buona salute. // Sedetevi sedetevi api. / Ve lo comanda la Santa Maria. / Non andatevene via in vacanza. / Non volate nei boschi. // Non scivolate via da me. / Non sfuggite via da me. / Sedetevi completamente immobili.  /Fate il volere di dio. (G.M.)

7)UNA PICCOLA IMPRESA INDIPENDENTE, una poesia di
Hölderlin Scardanelli: Lo spirito dei tempi.

Lo spirito dei tempi

Gli uomini si trovano in questo mondo per vivere,
Come anni  sono, come epoche più alto tendono,
Come è il mutare, così molta verità rimane,
Che durata viene negli anni diversi;
Perfezione si raduna così in questa vita,
Che a questo accondiscende il nobile aspirare dell’uomo.

Con umiltà
24 maggio 1748                                   Scardanelli

In Numero zero fuori commercio, Bologna, aprile 1986. Trad. di G.M.

8)Poesia: Ernesta Seghetti.
acolto

Ho bisogno di questo silenzio
di tenermi in disparte
nascondermi e mimetizzarmi
tra foglie di tabacco e girasoli
Solo in questo calmo scintillio della natura
riconosco ordine e giustizia
mi lascio cullare dalla vita che bussa di nuovo
assaporo le pause e le attese
e mi cullo allo scoppiettio del castagno.

armonia

Vorrei vestirmi di bosco e colline
di muschi odorosi e brine
essere fronda leggera
e fiori estivi.
Vorrei essere tonda
come i profili di questi monti
che accompagnano il mio viaggio.
La strada regala paesaggi a sorpresa
e luce e varietà
e vita che fluisce
e sfumature di pensieri in cammino.
Le gallerie danno riposo agli occhi
da questo sole cosi vivo
cosi gioioso
cosi re
cosi divino.
Armonia che canta pace
ed io mi vesto di silenzio.

dune

Quando il vento soffierà in
un tempo d’ azzurro
le dune muteranno.
Inarcheranno la schiena
imbizzarrite
e mostreranno
altre facce e
…. forse sorrisi.
Stupiti
spaesati
leggeri
respireremo una luce
finalmente abbagliante.


9)IO: me e te, noi.
il giusto

Superbo e presuntuoso,
il muro.

‌Punto:
presume perché ingordo,
e troppo vuole
e nulla stringe.
A capo:
quello che basta
ad una vita, il giusto.

10)Poesia popolare dell’Alta Valmarecchia toscana:
tu ru ru, tu ru ru

Raccolta dall’insegnante di scuola elementare Virginia Carbellotti

tu ru ru, tu ru ru

tu ru ru, tu ru ru
chi t’ha fatto ti tenga su
chi ha mangiato galline e galletti
tenga su i suoi zucchetti
chi ha mangiato galline e capponi
tenga su i suoi zucconi
tu ru ru, tu ru ru
chi t’ha fatto ti tenga su

Api e miele Valmarecchia di Toschi Valeria
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