i poeti della Valtiberina

Gino Bartolommei (Monterchi)

da Alpestre sentiero

Mondo  montano
(Nei pressi di Viamaggio)

Limpido il cielo, il sole splendente,
l’autunno tardo evidenzia i colori.
Bevo al ruscello gustando i rumori
dolci e armoniosi dell’acqua corrente.

Pascola un gregge nel prato ridente,
ridente pur in assenza di fiori.
Si ode lontano il muggire dei tori,
richiaman la mandria sempre presente.

C’è un falco sopra la testa che ruota,
a debita altezza per ogni evenienza.
Penso …, ascolto ed ammiro … A sta quota

è pura l’aria e perfin … la coscienza.
Questa, credetemi, è sola una nota
di questo mondo montano … l’essenza!

Le mie radici

Qui da Castiglioncello l’0rizzonte
spazio con gli occhi lucidi e il pensiero,
frugando dei ricordi ogni sentiero
e ammiro il panorama che ho di fronte.

Non c’è valle, collina, non c’è monte
che non abbia percorso per intero
e di tutto questo ne sono fiero,
mi sono dissetato ad ogni sua fonte.

Son fiero perché qui ho le mie radici…,
vedo Ripoli giù dove son nato,
dove conservo ancor dei cari amici.

Guardo Monterchi che non ho scordato.
Ammiro il Civitella e le sue pendici.
O cari luoghi miei vi ho sempre amato.

Castiglioncello, 26 settembre 1987

Sublimi istanti non mi abbandonate

Divide il Tevere a metà la valle
quando esce fra due monti ancor fanciullo.
Allegro e spensierato vien veloce
ansioso di bagnar la cittadina
del grande Piero e i suoi capolavori.

Serpeggia, poi nelle anse si nasconde
soffrendo dell’infante nostalgia.

O verde valle di feconda hai il vanto,
di natural bellezza hai la cornice.
Chiomate hai le collin da verdi boschi
allietati da uccelli in primavera.
Proprio di questi mescolando il canto
al mormorar dell’acqua è una dolcezza,
un soave incanto, un’oasi, un sogno vero.

Sublimi istanti non mi abbandonate!

Inebriato dal dolce panorama
da questo ombroso colle oggi ti ammiro
e trasportare il cuor mi sento e l’alma.

Da questo colle un profondo sospiro
libera il petto e mi sento leggero.

Alla moglie dopo un temporale

Dolce è l’arcobaleno all’orizzonte
con stupendi colori suoi smaglianti.
Romba il tuono nel cielo un po’  più avanti,
si dirada la nube e scopre il monte.

Sta rischiarando l’acqua nella fonte,
prosciuga il vento delle foglie i pianti.
Tornan felici i cuori degli amanti;
canta il ruscello e scorre sotto il ponte.

Poi il ciel si rasserena interamente,
fanno festa le rondini tra loro.
Su tutto il volto tuo vedo presente,

tutto mi parla con tua voce in coro.
Non oserò più dir che “il mondo è niente”
giacché tu vivi in me ed io ti adoro.

Ognuno alla sua ricerca

Stretta è la via, impervio il sentiero
ed alla sera… ognuno è affannato.
Chi cerca il pane essendo affamato,
chi invece cerca di ampliare l’impero.

C’è chi vorrebbe svelare il Mistero
passa la vita scrutando il Creato.
E chi cercando scontare il peccato
lo porta il cilicio in monastero.

Cerco una cosa anch’io in questa “sfera”
e sono certo tu l’abbia capita
dall’urlo… del cuore, sanguina e spera

con i tuoi baci curar la ferita!!!
E… fra i capelli, con mano leggera,
si dolcemente… passar le tue dita…